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L’Enogastronomia: un volano per l’economia del territorio

sabato, 16 marzo 2019 | autore: Daniele Baglione

Cosa c’entrano un vino d.o.c.g. tra i più conosciuti e apprezzati al Mondo, un riso d.o.p. con peculiarità uniche e le innumerevoli realtà gastronomiche di alto livello del nostro territorio con la crescita economica?

Bè, la domanda prevede una risposta di per se abbastanza scontata: le nostre eccellenze in campo alimentare, nel più allargato modo questo si possa intendere, rappresentano la nostra arma segreta con cui poter affrontare le sfide del domani.

In un’economia sempre più globale e sempre più legata al mondo finanziario che detta le regole della crescita economica o della decrescita di un Paese non solamente, come dovrebbe essere, sulla base dell’effettiva sostanza dei fondamentali (industria, agricoltura e commercio) ma in base a speculazioni finanziarie “da tastiera” determinate dai famosi e, ahimè ignoti, “mercati”; se vogliamo sopravvivere dobbiamo sfruttare al meglio  le qualità e i pregi che madre natura ha fornito al nostro territorio, in quanto non replicabili e, almeno per ora, inimitabili.

Se hai la fortuna di vivere in una Città che esprime uno dei primi centoventi vini al Mondo, il tuo vantaggio competitivo ce l’hai in mano, senza doverti inventare chissacché.

La Città di Gattinara rappresenta da sempre la massima espressione dell’enogastronomia del nostro territorio: Riso di Baraggia d.o.p. e Vino Gattinara d.o.c.g. sono i nostri due fiori all’occhiello che ci contraddistinguono a livello non solo nazionale ma anche mondiale.

A ciò si aggiunga che il Caffè Lavazza, ormai da anni, rappresenta una nuova eccellenza alimentare prodotta nella nostra Città, andando idealmente a formare il “trittico delle meraviglie alimentari”: vino, riso e caffè.

Cosa c’entra tutto ciò con lo sviluppo economico?

Vi porto l’esempio della Festa dell’Uva di Gattinara, durante quest’evento passano in Città in tre giorni circa 80 mila persone che provengono per lo più dai grandi centri urbani (Torino, Milano, Varese ecc.). Intervistati adeguatamente, i nostri visitatori ci dicono che, per loro, venire in questo territorio è un po’ come ritornare alle origini, abituati allo smog, al traffico, allo stress che connota  la vita in Città, quando incontrano un luogo genuino che sa mantenere intatte le proprie tradizioni e che emana una sensazione di calore nell’accoglienza ne rimangono folgorati.

Se ben governato, lo sviluppo della nostra tradizione enogastronomica indissolubilmente legata alle nostre altre tradizioni locali sono alla base di una potenziale e alquanto concreta crescita economica nel medio periodo.

Oggi, sempre più, semplicità, sapori genuini ed eccellenze sono qualità ricercate dai turisti che sono disposti a spendere anche cifre importanti, soprattutto se stranieri, pur di trovare questo tipo di accoglienza.

Tutte qualità, queste, che non si trovano al McDonald’s o in qualche catena di sushi, si trovano però qui e ed è questo il punto: se sapremo coniugare territorio, eccellenze enogastronomiche e realtà commerciali (ristoranti, trattorie, gastronomie, enoteche, ecc.) avremo trovato il nostro filone d’oro. Un filone potenzialmente inesauribile perché non più limitato ad un turismo di prossimità ma aperto ad un turismo internazionale che aspetta solo di incontrarci.

Questa è la strada per fare di ciò che abbiamo per le mani, il nostro territorio, un volano formidabile. Se sapremo valorizzarlo, improvvisamente si apriranno canali insperati e imprevedibili che porteranno con se anche nuove esigenze (abitative, di trasporto, lavorative).

La leva, non quella finanziaria ma quella legata all’“economia tradizionale”, è in nostro possesso, sta a Noi, ora, usarla sapientemente.

Ci riusciremo? Se lavoreremo insieme, si. Ed è questa la vera sfida del nostro presente.



"Abbiamo fatto molto ma i sogni da realizzare per la nostra città sono ancora tanti"

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