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Paolo e Giovanni: trent’anni dopo.

martedì, 19 luglio 2022 | autore: Daniele Baglione

Sono passati trent’anni da quell’esplosione Paolo.
Ti hanno ucciso dopo aver assassinato Giovanni insieme agli uomini delle vostre scorte.
Vi hanno eliminato fisicamente, ma siete rinati ogni giorno più forti di prima nel cuore degli Italiani che come voi hanno creduto e credono nel senso di giustizia e dello Stato.


Trent’anni dopo siamo qui a ricordarvi e una domanda mi tormenta: sarebbe accaduta la stessa cosa oggi?
Purtroppo, penso di si.
Forse non con una bomba ma avrebbero trovato un altro modo per eliminarvi.
Quelli come voi davano fastidio allora e lo danno ora.
Fastidio, certo, non agli uomini onesti con senso del dovere ma a quelli sprezzanti di ogni regola le cui uniche parole d’ordine sono: arricchimento e potere.
Ovunque Voi siate vivete in Noi.
Sappiate guidarci in questi momenti già difficili e che diventeranno probabilmente ancora più complicati.
Sappiate indicare con il vostro esempio la strada da percorrere a coloro i quali vorranno non solamente ricordare ma lottare affinché il vostro ricordo sia vivo nei cuori e nelle speranze degli uomini puri.
Sabato sera ero allo Stadio di San Siro insieme ad altre decine di migliaia di persone, in occasione del concerto di un cantante che celebrava i suoi trent’anni di carriera.
Dagli spalti spiccava in mezzo alla folla, nel prato, una bandiera tricolore, la si vedeva ovunque, da ogni parte dello Stadio, era la nostra Bandiera quella bandiera a cui voi avete donato la vita.
Era bella, era proprio bella là sventolante sopra tutti, fiera.
Un’immagine che mi ha colpito.
Indicateci la via da seguire, come avete fatto trent’anni fa con il vostro sacrificio per tanti ragazzi e ragazze che, allora, decisero di lottare ed impegnarsi per un Paese diverso da quello che il 1992 ci aveva mostrato.
La mediocrità non è ciò a cui aspiriamo, il nostro Paese ha bisogno di donne e uomini che prendano la bandiera per cui voi avete dato la vita e la issino prima nei loro cuori e poi, con orgoglio, nel posto più alto che si possa immaginare, contribuendo con le loro azioni quotidiane a rendere orgogliosi i nostri figli.
Che il vostro sacrificio, come quello di troppi come voi, non sia stato vano.
Grazie Paolo e grazie Giovanni, avete ispirato la mia vita e sarete per sempre nei nostri cuori e ispiratori delle nostre azioni, come nei trent’anni appena passati.
Alla fine, sono sicuro che vinceremo.



"Abbiamo fatto molto ma i sogni da realizzare per la nostra città sono ancora tanti"

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